Gli alti costi delle materie prime, dell’energia, della protezione ambientale, impongono una riduzione assoluta delle materie prime non riciclabili.
In questo senso l’ottone costituisce un esempio di eccellenza, infatti:
- Sfridi di lavorazione:
si tratta essenzialmente dei trucioli e delle bave dello stampaggio a caldo o tornitura, che vengono interamente riutilizzati, con un valore che, contrariamente ad altri metalli, non è molto inferiore al prezzo del semilavorato utilizzato. A riprova di questa affermazione il fatto che è comune in questo settore il contratto di trasformazione, vale a dire che gli sfridi prodotti da una lavorazione vengono trasformati dal produttore in un nuovo semilavorato, al solo costo di trasformazione; quindi il prezzo apparentemente più alto del semilavorato è in molti casi , se si fanno i calcoli, decisamente più conveniente rispetto ad altri metalli o materia prime, il cui riciclo è più difficile quindi più oneroso;
- Energia:
l’elevata conducibilità termica dell’ottone, l’impiego di forni elettrici ad induzione con rendimenti molto elevati, consentono una spesa energetica contenuta, che ad esempio è meno della metà di quella necessaria a produrre un chilogrammo di acciaio;
- Compatibilità ambientale:
le tecnologie di fusione producono un basso impatto ambientale che può essere totalmente controllato, inoltre anche in questo caso i sottoprodotti sono convenientemente interamente riciclati.